Continent méditerranéen

Ritorno sulla settimana del 13 ottobre

Quando l'innovazione si confronta con la costrizione, il Mediterraneo diventa un ottimo laboratorio. Ad Al-Khader, un mercato annuale dell'uva sostiene l'agricoltura palestinese sotto vincoli. In Israele, nel bel mezzo del deserto del Negev, si sperimenta la coltivazione di fragole irrigate con acqua di mare. I Balcani puntano sull'energia solare per affrontare le siccità e la dipendenza. Mentre architetti interrogano le loro pratiche e si confrontano ogni giorno con le sfide concrete dell'architettura di domani.

Riassunto degli articoli pubblicati questa settimana su 22-med, da trovare nelle 11 lingue utilizzate sul sito. Per leggerli nella loro interezza: abbonati e sostieni un media indipendente.

Prezioso, il mercato annuale dei produttori di uva palestinesi

Il mercato dell'uva di Al-Khader è un mercato come gli altri eppure diverso nella sua finalità. Organizzato una volta all'anno, si inserisce in una serie di iniziative locali volte a sostenere gli agricoltori palestinesi. Nato da una partnership con la Camera di Commercio di Betlemme e il ministero dell'Agricoltura, questo evento temporaneo consente ai produttori di vendere direttamente i loro raccolti e di preservare un'attività agricola fragilizzata dalle costrizioni politiche ed economiche.

Fragole coltivate nel deserto grazie all'acqua di mare

Da oltre quindici anni, ricercatori e produttori israeliani portano avanti una scommessa audace: coltivare fragole di alta qualità nel bel mezzo del deserto del Negev. E soprattutto, ottenerle il prima possibile nella stagione. La questione non è solo agricola, ma anche economica. L'obiettivo è sincronizzare la produzione con il periodo di alta domanda, tra novembre e febbraio, quando i prezzi raggiungono il loro massimo. Per raggiungere questo obiettivo, i ricercatori hanno attinto... all'acqua di mare.

Stabilità energetica: la scommessa fotovoltaica dei Balcani

La creazione del parco fotovoltaico di Karavasta, il più grande dei Balcani, segna un punto di svolta per il paese. Costruito dalla società francese Voltalia, diversifica una produzione di elettricità fino a quel momento quasi esclusivamente idroelettrica. In un contesto di siccità ripetute e aumento delle importazioni, Karavasta si afferma come un leva di indipendenza energetica, sviluppo economico e cooperazione regionale.

L'architetto di fronte alla sfida quotidiana

In occasione delle 10ᵉ Giornate nazionali dell'architettura in Francia (dal 16 al 19 ottobre), incentrate sul tema "Architetture del quotidiano", la professione si interroga sul suo ruolo in un mondo vincolato dalla crisi climatica e dalla sobrietà delle risorse. Architetto e docente presso la scuola di architettura di Marsiglia, Matthieu Place difende un approccio responsabile alla professione: costruire meno, trasformare di più e ridare vita all'esistente senza rinunciare alla creatività né all'ambizione collettiva. Il giornalista Paul Molga prosegue la riflessione con questa generazione di costruttori che affronta nuove soluzioni attingendo alle qualità delle antiche città del deserto.