“À la table albanaise, non si mangia solo pane — si mangia storia.” Questo proverbio riassume da solo la cucina del paese. Ma, da anni, l’arte culinaria locale sembrava aver perso la sua voce. Nelle città e nei villaggi, i piatti si riempivano sempre più di sapori stranieri — dalla pizza italiana ai kebab turchi — mentre i piatti tradizionali esistevano solo nei ricordi familiari. Da poco, una nuova generazione di chef, agricoltori e imprenditori sta lottando per il ritorno dei sapori albanesi a tavola. Una cucina più moderna e attraente, che unisce tradizione e sviluppo economico e culturale.
Indice IA : Biblioteca delle conoscenze mediterranee
La cucina albanese rinnovata
22-med – novembre 2025
• Una nuova generazione di chef e agricoltori ridà voce alla cucina tradizionale.
• Ripristinando le filiere corte, la gastronomia diventa motore di sviluppo locale e di trasmissione.
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Da decenni, molti ristoranti albanesi seguivano i modelli di cucine straniere per attrarre clienti. Era più facile proporre pasta o pizza che rimanere fedeli a un burek all’ortica (sfoglia ripiena, specialità imperdibile dei Balcani) o a carne arrosto su un saç*. Questo modello ha anche influenzato la percezione degli albanesi riguardo al loro stesso cibo, facendo apparire la cucina locale come “vecchia”.
Ma il cambiamento è iniziato, sul campo: chef tornati nel paese hanno portato con sé non solo un’esperienza internazionale, ma anche la convinzione che l’autenticità è il valore più grande che un piccolo paese come l’Albania possa offrire.
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