In Israele, i coralli del Golfo di Eilat resistono al riscaldamento del mare. È stato avviato un programma per preservare questo ecosistema unico nel Mediterraneo. Più a nord, un laboratorio francese ha lanciato un programma per il grande pubblico. Quest'ultimo è chiamato a fotografare i fondali marini. L'analisi dei dati presenti negli scatti consente di identificare e quantificare meglio la biodiversità.

Il Golfo di Eilat, al limite nord del Mar Rosso, ospita un ecosistema marino eccezionale. Nonostante l'incremento della temperatura del mare a causa del riscaldamento globale, i suoi coralli resistono notevolmente al fenomeno dello sbiancamento. Un'iniziativa senza precedenti, guidata dal programma marino della Società per la Protezione della Natura in Israele (SPNI), mira a preservare questo ambiente unico attraverso riserve naturali, pratiche sostenibili, integrazione della pianificazione urbana e misure di politica ecologica.

Appena il 25% della superficie degli Oceani è stata mappata fino ad oggi. Alla fine dell'estate 2023, l'istituto di ricerca francese Ifremer ha lanciato "Espions des Océans", una piattaforma di scienze partecipative. Sulla base del volontariato, cittadini e cittadine volontari scattano foto dei fondali marini che permetteranno di identificare la biodiversità presente. Un aiuto che risparmia molto tempo agli scienziati.
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