Questa settimana, il Mediterraneo affronta le sue fragilità e rafforza le sue solidarietà. In Grecia, i cavalli selvaggi muoiono nel delta dell’Évros, per mancanza d'acqua e gestione del sito. In Albania, il lago di Shkodër avvia la sua riconquista ecologica grazie a una cooperazione transfrontaliera rinnovata. In Libano, l'unità nazionale riprende fiato durante la visita di Papa Leone XIV. E a Marsiglia, sensori open source permettono di misurare la qualità dell'aria per proteggere meglio la salute di tutti.
Riassunto degli articoli pubblicati questa settimana in 22-med, da ritrovare nelle 11 lingue utilizzate sul sito. Per leggerli nella loro interezza: abbonati e sostieni un media indipendente.
Nel Delta dell’Évros i cavalli selvaggi intrappolati dalla siccità e dall'inerzia
Di Kelly Fanarioti – Giornalista
Zona umida principale della Grecia, nel nord-est del paese lungo il confine turco, il delta dell’Évros vede il suo equilibrio incrinarsi sotto l'effetto congiunto del cambiamento climatico e dell'assenza di gestione pubblica. I cavalli selvaggi muoiono per mancanza di acqua dolce, mentre pescatori e allevatori scivolano nella precarietà. Associazioni e abitanti avvertono sull'urgenza di ripristinare l'argine distrutto nel 2014, unica soluzione sostenibile per fermare il degrado del sito.
Il più grande lago dei Balcani avvia la sua riconquista ecologica
Di Rajmonda Basha – Giornalista
Dopo decenni di interventi incontrollati, inquinamento e gestione avventata, il lago di Shkodër — il più grande dei Balcani, situato a nord dell'Albania, al confine con il Montenegro — inizia un ritorno all'equilibrio. Audit pubblici, studi scientifici congiunti e cooperazione transfrontaliera aprono la strada a una gestione più sostenibile. Il tutto sarà rafforzato nel 2025 dall'arrivo di una macchina dedicata alla pulizia della vegetazione acquatica.
La visita di Leone XIV abbatte i muri tra le religioni
Di Edward Sfeir – Giornalista
Sotto una pioggia battente, i libanesi sono affluiti da migliaia per accogliere Papa Leone XIV. In un paese martoriato, la sua visita ha provocato una scena rara: cristiani, sunniti, sciiti, drusi e ebrei riuniti sugli stessi marciapiedi, dai vicoli della periferia sud fino alle alture di Annaya. Una parentesi di unità nazionale, fragile, ma reale, che ridona al Libano un respiro che credeva perduto.
Misurare la qualità dell'aria ovunque, è possibile!
Di Olivier Martocq - Giornalista
Ogni anno, l'inquinamento dell'aria provoca quasi 9 milioni di morti nel mondo. Questi dati sono stati ampiamente commentati durante la COP30 in Brasile e l'OMS li considera ora il principale rischio ambientale per la salute. All'esterno, traffico stradale, industria o incendi saturano l'atmosfera. All'interno, stanze poco ventilate rappresentano anche un rischio superiore. Da Marsiglia, sensori open source, riparabili ed economici si diffondono nelle scuole e nei comuni del bacino mediterraneo per rendere finalmente visibile l'aria che respiriamo e influenzare le decisioni pubbliche.