#3 Decarbonazione e mercati del carbonio
L'Algeria subisce incendi che le fanno perdere ogni anno una parte del suo patrimonio forestale che si estende su oltre 4 milioni di ettari. In questo paese dove il modello economico è basato sulle energie fossili, la Sonatrach, compagnia nazionale degli idrocarburi, ha deciso di avviare un ambizioso programma di decarbonizzazione entro il 2033. Obiettivo: piantare 423 milioni di alberi.
Mercoledì 11 dicembre 2024, in occasione della giornata internazionale della Montagna, la Sonatrach e la Direzione generale delle foreste (DGF) hanno firmato un accordo per realizzare un progetto forestale per la creazione di pozzi di carbonio naturali certificati. Questo progetto di decarbonizzazione si intitola « Restauro dei paesaggi forestali nel contesto dei cambiamenti climatici » (RPFCC). Per la sua realizzazione, la compagnia di idrocarburi – primo operatore del settore - ha dedicato una somma finanziaria di un miliardo di dollari americani. Secondo il protocollo d'intesa, il principio di questo programma mira a consentire all'azienda di « elevarsi agli standard internazionali in materia di preservazione e ripristino degli ambienti e degli ecosistemi naturali ». In Algeria, il settore dell'energia è responsabile del 75% delle emissioni di gas a effetto serra (GES). Emissioni che derivano dal consumo di energia (46%), dalla produzione, dal trattamento e dal trasporto degli idrocarburi (20%) e dalla liquefazione del gas naturale (8%).
Riabilitazione delle foreste
Concretamente, il RPFCC consiste nel piantare 423 milioni di piantine di alberi entro il 2033 su una superficie di 520.000 ettari. A tal fine, la Direzione generale delle foreste ha identificato tre tipi di azioni. Innanzitutto la creazione di nuove piantagioni su terreni nudi in zone montane, le aree protette e i territori presahariani. Poi la riabilitazione delle foreste degradate, naturali e artificiali a seguito di incendi e malattie, grazie all'introduzione di specie più resistenti. Infine, lo sviluppo dell'agroforestazione con la piantagione negli spazi rurali di alberi da frutto rustici come l'olivo, il carrubo, il mandorlo e il pistacchio. Per quest'ultima categoria, le coltivazioni saranno oggetto di concessioni a beneficio degli abitanti di questi spazi per una durata di 40 anni. Secondo uno studio della Sonatrach, questo programma consentirà, già dal 2033, una potenziale sequestrazione di carbonio stimata tra 11,7 e 19,7 milioni di tonnellate eq CO2.
Rafforzare la barriera verde
Questo progetto permetterà di rafforzare il «barrage vert» che si estende sul territorio del paese, da est a ovest. Avviato all'inizio degli anni '70 dal presidente Houari Boumediene, questo programma ha permesso di creare una vera cintura verde sui rilievi, per fermare l'avanzata del deserto verso nord. Nel 2023, le autorità algerine hanno deciso di riabilitarlo piantando alberi su una superficie di 400.000 ettari in 13 wilayas (dipartimenti). Questa prima fase deve essere completata entro il 2027. Secondo esperti, i primi risultati sono già percepibili poiché in alcune regioni il tappeto vegetale ha permesso di fissare le dune.

Foto di copertura: Operazione di rimboschimento condotta dall'azienda ©Sonatrach